
GESU E' PANE DI VITA
GUARIGIONE DI UN MEDULLOBLASTOMA AL CERVELLETTO
All'età di quattro anni e mezzo a mia figlia fu diagnosticato un medulloblastoma al cervelletto, è notoriamente tra i tumori più maligni dell'encefalo e spesso metastasizza.
La bimba fu sottoposta a neurochirurgia,radiodetapia e chemioterapia. La sopravvivenza attuamente non è molto alta, si riesce a curare solo il 60% dei pazienti a prezzo di gravi effetti collaterali permanenti dovuti alle cure molto aggressive.
Per Francesca che oggi è una ragazza di quasi sedici anni è stata una vittoria, e i meriti sono di Gesù che ha manifestato il suo amore e la sua potenza.
SONIA LIBERATA DALLA DROGA
All'età di 14 anni ho iniziato a fumare spinelli, poi ho fatto uso di droghe pesanti e superalcolici in modo regolare. Pensavo fosse una vita di libertà fino a quando mi sono resa conto che non potevo più farne a meno.
Ho provato a cambiare cercando nell'occulto e nella new age, ma andavo sempre più a fondo. Avevo ormai 26 anni e un'amica mi ha parlato di Gesù che è vivo e fa miracoli. Allora ho accettato di andare ad un incontro di preghiera e lì ho ricevuto pace e liberazione da ogni dipendenza.
Non ho più avuto bisogno di droghe nè di alcolici; finalmente per la prima volta stavo veramente bene. Ormai sono passati sei anni, sono felice, mi sono sposata e continuo a crescere con Gesù che è il mio aiuto ogni giorno!
RACCONTO DELLA GUARIGIONE DI L.VANES
Mi chiamo Vanes L. sono di Bologna, ho dato la vita al Signore a Maggio o Giugno 2005 non ricordo esattamente.
Più o meno 7 anni fa mi sono lesionato parzialmente il legamento crociato anteriore del ginocchio destro giocando a basket: atterrando dopo un salto, ho fatto una torsione quasi completa del ginocchio.
Non è possibile operare una lesione parziale di detto legamento, in quanto o si ricostruisce integralmente, oppure l'uomo non è grado di simulare l'esatta elasticità della porzione naturale rimasta.
Mi faceva male, ero costretto a giocare a basket con una ginocchiera con stecche d'acciao esterne, con snodo meccanico (DonJoy playmaker, per quanti volessero anche solo per curiosità andarla a vedere in una sanitaria), insomma una specie di robocop; ero abbonato ad antinfiammatori, ghiaccio e dolore.
"Finalmente" nell'inverno 2003 ha ceduto l'ultima porzione del legamento, finalmente perchè cio' rendeva possibile la ricostruzione chirurgica, non per altro visto che l'instabilità assoluta del ginocchio non solo mi impediva di giocare anche con la ginocchiera, ma era tutta un'infiammazione con dolore annesso.
A maggio 2004 mi operavo, facevo la riabilitazione, ma il ginocchio rimaneva dolente: faceva male alla pressione sul lato interno, a piegarsi (di fatto non mi era possibile piegarmi sulle ginocchia, nemmeno accennare il movimento).
Non era possibile nemmeno un potenziamento muscolare in palestra, non sollevavo nè per dolore, nè per forza nemmeno 5kg alla panca (prima dell'intervento seppur con la ginocchiera ne sollevavo 45).Responso medico: il ginocchio era messo male, è recuperato all'85%.
Ricominciavo a giocare, totalmente menomato, a basket si difenderebbe a gambe piagate,
con dolore, un ginocchio totalmente incapace di piegarsi e persino di spingere.
Il 7 Ottobre 2005 andavo a Roma ad ascoltare Benny Hinn, che dopo la lode proclamava guarigione nel palazzo dello sport nel nome potente di Cristo Gesù, in quel momento ho
sentito come una scossa elettrica che mi ha piegato lievemente le ginocchia...
Ed il Signore mi ha guarito.
Immediatamente non me ne sono nemmeno reso conto, ma poi toccandomi l'interno non mi faceva male...
Non dimenticherò mai la faccia della mia ragazza quando mi è venuta a prendere in macchina: l'aspettavo piegato sulle ginocchia, per poi saltare...; la sera stessa provavo la bellissima emozione di correre carponi con la mia nipotina di 10 mesi.
Tutt'ora gioco, da allora senza ginocchiera.
Grazie Signore Gesù.
PREGHIERA E COME MEDICO MI SONO
CHIESTA DOVE FOSSE FINITO.
Mi chiamo Mirella, sono medico di professione, ho conosciuto il Signore nel marzo 2003. Prima di convertirmi vivevo in una famiglia cristiana ma non praticante, molto aperta,che mi ha sempre facilitato: si parlava di Dio e- di Gesù in modo sereno, non coercitivo,né bigotto, però, a causa di problemi e drammi che ho dovuto affrontare nel corso della mia vita, mi ero costruita una corazza difensiva, per proteggermi dal rischio di essere ferita. Ho sempre dimostrato un carattere estroverso, con gli amici e al lavoro,consapevole del fatto che i miei pazienti avevano bisogno di aiuto, mentre in campo sentimentale ero decisamente più chiusa e prudente.
Mi è capitato di fare scelte sbagliate, in particolare un divorzio che mi ha segnato molto. Consapevole del mio disagio, una sorella iniziò ad invitarmi ad una riunione di preghiera,ma io, un po' a causa di alcuni impegni, un po' perché sapevo che sarebbe crollata la diga delle mie difese, continuavo a temporeggiare, finché, dopo tante insistenze, una domenica decisi di partecipare.
AI termine dell'incontro, chiesi al pastore di pregare per me e, mentre lo faceva, mi riferì informazioni sulla mia vita che non poteva sapere, quindi pensai che lo avesse informato la mia amica: essendo molto rigida e razionale non ero disposta ad accettare altra spiegazione.
A casa, però, riflettendo, mi resi conto che non poteva essere così e che effettivamente nessuno gli aveva detto nulla; a questo punto ero notevolmente
disorientata e confusa, e, pur tentando di resistere, fui costretta a capitolare davanti ai risultati di quella preghiera:
1. piansi per due giorni (unica tregua le ore di lavoro, ma una volta tornata a casa ricominciavo )
2. fui liberata completamente da un forte astio che provavo da tempo nei confronti degli uomini (a causa del mio divorzio e delle esperienze negative vissute in passato).
Iniziai a sperimentare pace e libertà nella mia vita, mentre sparivano progressivamente quegli atteggiamenti sospettosi che erano il risultato delle mie ferite e delle sofferenze.
Il 29 aprile 2003 accettai di dare la mia vita a Gesù.
Proprio in quell'occasione, durante la preghiera, avvertii un calore fortissimo in tutto il corpo ed ebbi l'impressione che una mano mi toccasse la schiena, dove avevo un nodulo di fibrosità (deposito di calcio) conseguente ad un incidente stradale subito a 14 anni. Questo nodulo mi aveva sempre fatto male e da quella preghiera scomparve. Iniziai a chiedermi, come medico, che fine avesse fatto una formazione calcarea che non poteva sciogliersi...Ma non fu l'unico miracolo compiuto da Gesù nella mia vita: il 14 novembre 2004 stavo lavorando in giardino, c'era una finestra di metallo aperta e, girandomi di scatto, colpii violentemente lo spigolo con l'occhio sinistro. La situazione, decisamente preoccupante,si rivelò aggravata dal fatto che l'altro occhio, quello destro, era già compromesso da tempo a causa del distacco della retina, ed aveva conservato solo 3 decimi, quindi in quel momento rischiavo di perdere l'unico occhio "buono".
Tastando con la mano la zona colpita la sentii vuota: l'occhio era sprofondato nell'orbita. Il viso era gonfio. Dalla ferita il sangue sgorgava come da un rubinetto. Come se non bastasse, un chiodo mi aveva provocato un taglio sulla fronte. Immediatamente, nell'orto, iniziai a gridare ad alta voce al Signore, urlavo che per le sue piaghe io ero stata guarita, che il mio occhio sarebbe tornato perfettamente normale e iniziai a pregare .
AI pronto soccorso mi diedero 12 punti (non pochi in un solo occhio) che tolsero dopo 8 giorni. I dottori, meravigliati, mi dissero che avevo una carne che guariva benissimo. Risposi che era il mio medico a guarire benissimo, non la mia carne. Nel corso dei miei studi e della mia esperienza professionale, avevo imparato che ci sono varie categorie di malattie: quelle guaribili, quelle inguaribili e quelle croniche; ora so che Dio guarisce ogni malattia e posso comunicare ai miei pazienti questa speranza. Mi capita spesso durante le visite in ambulatorio, di parlare del Signore con i miei pazienti e alcuni, in queste occasioni, danno la vita al Signore. AI momento di pagarmi chiedo solo metà parcella e quando essi, stupiti, mi chiedono il motivo dello sconto rispondo che da loro ricevo il pagamento per la mia consulenza, mentre la mezz'ora dedicata a Gesù me la paga Lui.
Tempo fa, pregando con un fratello su una persona constatai che era guarita ad una spalla e, in qualità di medico, rendermi conto di avere aiutato una persona senza medicine è stato sorprendente: un vero successo!!!
Ogni mattina chiedo al Signore che mi usi come vuole Lui e sempre di più.
Infine, chiedo a Gesù che benedica ogni vostro respiro, ogni battito del vostro cuore e ogni vostra cellula.
GLORIA AL SIGNORE. ALLELUIA!!!!
Mirella
LIBERATO DAL GIOCO
Il gioco: presunta fonte iniziale di felicità e comprovata sicura infelicità. Il gioco rappresenta uno dei tanti modi sbagliati di ricerca della felicità da parte dell'uomo. Le vie del mondo impongono tra i vari stili di vita il ricorso al gioco per sfidare la fortuna. Il denaro viene visto come sicuro ancoraggio, per sé e per i propri cari, serenità di vita, futuro pianificato.
"Se vincessi all' Enalotto...'' La frase è sempre sospirata. In quella potenziale vincita il giocatore intravede la gioia e la realizzazione di un notevole numero di desideri. Si inizia allora a puntare o giocare una piccola somma e si spera. L'eccitazione è alle stelle. Potrebbe essere la volta definitiva. Ma non lo è. Si riprova.
Si punta più in alto. Si vince anche, a volte. Ma perché non raddoppiare? Perché non impegnarsi al gioco alla stregua di un lavoro proficuo? La somma iniziale spesa viene allora raddoppiata, triplicata, moltiplicata. Il lastrico rappresenta la puntata finale di una gara persa in partenza. Una vera schiavitù satanica. Ne sa qualcosa il fratello R., imprenditore, sposato e con due figli.
Le sere trascorse al bar e ai casinò ben presto lo iniziano al gioco. Vince in un batter d'occhio 60 milioni di vecchie lire. Una gioia? Da lì inizia la ROVINA. La cifra, vista dapprima come pioggia benefica caduta dal cielo, non basta. R. vuole sempre di più. Rigioca, ma perde. Ci riprova. E fallisce nuovamente. Poi contrae debiti con le banche.
Inizia l'insonnia, l'ansia, la disperazione. E nella mente un chiodo fisso: continuare a giocare per recuperare il denaro perso. Un circolo vizioso e satanico da cui R. è uscito soltanto grazie alla preghiera dei suoi familiari e alla sua conversione. "Grazie a Gesù ho ritrovato la pace. Prima bestemmiavo, adesso lodo il Signore tutto il giorno perché mi ha dato pace e libertà.
Prima ero schiavo del gioco, adesso sono un figlio di Dio, libero da ogni schiavitù"- dichiara ora, dopo la potente liberazione dallo spirito immondo del gioco ricevuta da Gesù vivo, attraverso le preghiere dei fratelli. "Sto rifondendo tutti i miei debiti- racconta- e vivo con la pace nel cuore. Quale gioia più grande per un uomo sulla terra". E' Gesù la felicità che l'uomo cerca, è Lui la vita vera.